da scavare miniere d'argento
allagare la falda acquifera
l'acqua ha preso il sopravvento
ha invaso ogni spazio
inclinato il piano, l'asse terrestre
come un abete che si appoggia a un altro
prima di cadere.
Da terra si respira un altro cielo"
Rodolfo Cernilogar è stato una scoperta quasi casuale, che devo all'amica Eleonora, fonte continua di ispirazione letteraria. E' stato anche colui che, complice lo scatto di una sua poesia 'orecchiata', mi ha fatto balenare l'idea di questo blog. Ma soprattutto è uno dei poeti che in questi ultimi mesi mi stanno facendo riscoprire la bellezza e l'attualità della scrittura in versi, con una grazia e una delicatezza fuori dl comune.
Nelle poesie di 'Parlando d'altro' (Cicorivolta, 2014) ci sono le parole, le immagini, le persone e i sentimenti di tutti i giorni ("ritorni figli lavori traslochi"), ma i suoi versi le inquadrano da punti di vista nuovi e familiari al tempo stesso, le rendono epiche e uniche, degne di un romanzo, che sia "avventura picaresca o amor cortese".
"Guardia del corpo" mi ha così colpito che si è guadagnata la Doppia Orecchia Suprema |
"Vorrei essere il tuo sonno
entrarti dentro quanto più indifesa
proteggerti dai tristi pensieri
il cammino che sarà domani
la carta da piegare in origami
le tue sulle mie mani.
(Guardia del corpo)"
"Poi sarà passato il tempo
non si cura di noi e di quello che è stato
saremo due vite come tante altre
saranno gioie e abbagli
ritorni figli lavori traslochi
e non saranno serviti i consigli
la prudenza dell'assenza.
E quando sarà passato tutto questo tempo
a un tua nipote in una sera qualunque
racconterai la storia che ci ha impastato
sarò la tua passione più grande
una fitta che ancora ti seduce
una parola un colore un odore
sarò nemico amico amante
un racconto di Alice Munro
il senso che tra le righe si rivela
e non ti lascia.
(Happy end)"
E' la vita di tutti i giorni quella che scorre con suoni e immagini familiari, e proprio nell'ordinario e nel quotidiano le poesie di 'Parlando d'altro' ritrovano e svelano la poesia dimenticata delle piccole cose e i grandi sentimenti silenziosi delle persone normali.
"Quando parli la lingua dell'amore,
così piena di silenzi e frasi
non dette, sguardi in tralice,
passi sulle scale, gesti
come respiri
c'est possible
che non arrivi ad afferrare.
Con me devi avere pazienza,
cerca parole semplici, comuni,
prova a dire che mi ami
come se tagliassi il pane
o versassi il vino"
Non ho fatto altro
che viaggiare, viaggiare
per tornare. ma se a ogni onda
ti facevi più lontana...
Bisogna essere in due
anche per tornare.
Forse non sono il personaggio che dicono.
E tu non sei quella che credi,
mia isola."
"Inizia dalle labbra. Ora
abbiamo le prove, al di là
di ogni ragionevole dubbio.
Dalle labbra inizia. Ancora
non ci è dato sapere
dove vada a finire"
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